La passione per la barca a vela è una vera e propria scelta di vita che porta con sé una prospettiva di orizzonti infiniti. Tuttavia, molti appassionati vi rinunciano per via dei costi elevati, non tanto per l’acquisto della barca, ma per il suo mantenimento.
Ma quanto costa davvero mantenere una barca a vela?
I costi per il mantenimento di una barca a vela sono piuttosto impegnativi, se si pensa che solamente l’ormeggio, per quanto varia da zona a zona, si aggira intorno alle migliaia di euro l’anno.
Il costo di una barca dipende da molti fattori, a partire dal tipo di barca a vela e dalla sua dimensione.
Le prime spese non immediatamente visibili nel listino riguardano il cantiere, il trasporto, l’allestimento e il varo e varia da 11.000 a 22.000 euro.
I costi della manutenzione ordinaria riguardano pulizia, cura dei materiali, trattamenti e si aggirano intorno ai 1000 euro. A questi si aggiunge la manutenzione straordinaria, che può diventare anche parecchio esosa.
Altro blocco di spese da affrontare è quello che riguarda le dotazioni di sicurezza obbligatorie (cassetta del pronto soccorso, zattera o galleggiante, ecc.) – da 150 a 250 euro – e le altre dotazioni aggiuntive, come orologio, binocolo, barometro, apparecchi di segnalazione sonora, carte nautiche e strumenti per il carteggio compresa la bussola da rilevamento, vfh e apparecchio per il radioposizionamento. Per queste voci la spesa varia dai 190 ai 3500 euro.
A tutto ciò si devono aggiungere altre voci fondamentali come la lifeline (da 30 a 90 euro ), e le cinture di sicurezza (da 240 a 300 euro per otto persone).
Per avere un’ancora di rispetto con almeno 30 metri di catena e 50 di cima si spendono dai 700 ai 3000 euro. Da aggiungere quindi sei cime da ormeggio lunghe almeno 30 metri (da 500 a 700 euro), una decina di gerli o, in alternativa, stroppi lunghi un metro e mezzo.
Da non dimenticare, inoltre, torcia stagna (da 9 a 50 euro) e luce frontale (da 15 a 90 euro) e i ricambi per il motore: girante (15 euro), cinghia di distribuzione motore (80 euro), tanica con liquido refrigerante motore (una confezione da cinque litri circa 130 euro), acqua distillata per batterie non al gel (un euro al litro) e, fondamentale, una tanica con almeno 10 litri di gasolio (con il pieno, 20 euro).
C’è poi da prendere in considerazione tutto ciò che riguarda gli accessori non considerati accessori, come l’elettronica o i vari servizi aggiuntivi per mangiare e dormire a bordo.
Un chartplotter richiede un esborso compreso tra i 370 e i 3000 euro, mentre il pilota automatico ha bisogno di un budget che va dai 360 ai 2400 euro.
Per mangiare a bordo occorrono piatti e pentole: un corredo base per sei persone compreso di pentole costa da 420 a 1100 euro. Da non dimenticare le bombole del gas, da 50 a 180 euro l’una.
Per dormire in barca permanendo a bordo diverse notti con un po’ di comfort, per una dotazione di sei coprimaterasso, sei lenzuola, sei trapunte e altrettanti set per l’igiene personale composti da telo bagno, asciugamano viso e intimo, la spesa totale va da 750 a 4000 euro.
Infine, come ogni mezzo di trasporto, anche la barca a vela necessita di copertura assicurativa, obbligatoria anche se la barca rimanesse ferma al molo. Il costo dell’assicurazione varia in base alle coperture garantite (furto, incendio, atti vandalici, ecc.) ma si aggira intorno ai 5000 euro l’anno. Se la barca supera i 14 metri di lunghezza c’è un’ulteriore tassa di stazionamento annuale.
Complessivamente, dunque, per mantenere una barca a vela non si fatica a superare i 20.000 euro annui.
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