E’ stata presentata lo scorso lunedì presso il Circolo della Vela Sicilia di Mondello (PA) la prima barca a vela stampata in 3D, ancora priva di accessori e finiture, destinata alla regata oceanica Mini Transat 2019.
Lo scafo, lungo 6,5 metri, è stato progettato, realizzato e stampato dal team di Ocore, la startup che nel 2017 si è aggiudicata il Premio nazionale dell’innovazione, e inizierà i primi test in acqua all’inizio del nuovo anno.
Ocore intende rivoluzionare l’industria manifatturiera attraverso la produzione additiva – comunemente denominata stampa 3D o Additive Manufacturing – e la tecnologia robotica, utilizzando materiali compositi polimerici avanzati.
L’innovazione è incentrata sul materiale termoplastico rinforzato con fibre di carbonio (CRP) e vetro (GRP) ad alte prestazioni, che seguendo uno specifico algoritmo, replica le strutture che rendono la barca a vela leggera ma resistente.
L’impiego di sistemi robotici nel mondo nautico permette di ottenere maggiore libertà nei movimenti, ottimizzare il flusso dei materiali e generare strati non paralleli tra loro.
Inoltre, riduce notevolmente i costi e i tempi di produzione per le aziende che affrontano la costruzione di un prototipo.naturalmente l’impatto ambientale grazie all’assenza degli stampi ed il loro relativo smaltimento.
In questo modo viene finalmente reso possibile anche nel mondo delle imbarcazioni e della nautica ciò che fino a poco tempa fa sembrava impossibile da realizzare: la progettazione di strutture in 3D di grandi dimensioni e con elevate performance, grazie all’uso di software di Generative Design.
Come accennato, la sfida ora è quella di varare la barca a vela in 3D tra gennaio e febbraio 2019, in vista della regata Mini Transat, che attraverserà l’Oceano Atlantico da La Rochelle alla Martinica a ottobre prossimo.
Fonte: https://bit.ly/2Jp5Lnd